giovedì 30 agosto 2012

Venezia2012....FarneseCinemaLab c'è!

Eccoci!!!!!!!!!! La vostra inviata preferita (la modestia cresce di giorno in giorno) è sbarcata (in senso letterale!) al Lido di Venezia, per raccontarvi dei film, delle sue impressioni, dell'atmosfera, per cercare di farvi vivere la Mostra anche a distanza! Bottino di quattro film, per questa prima giornata. Si comincia a ritmo di tango, con Tango Libre, di Frederic Fonteyene, un film che ho voluto vedere (preferendolo ad altri), ma che non mi ha convinto fino in fondo. Qualche bella idea, qualche risata, dei personaggi un po' strampalati (come piacciono a me), delle scene di dialogo con le persone su due livelli che mi hanno incuriosito, e poi il tango, ma...mancava il ritmo, mancava qualcosa e qualcosa era in più. Il pubblico in sala sembra invece aver gradito, più di me. Comunque un film di cui si dice: si fa guardare! Ma il mio sguardo era maggiormente concentrato a guardare il mitico Pierfrancesco Favino, che ho avuto modo di salutare, al termine della proiezione, anche a nome del direttore (capito, Fabio?!), presente in quanto presidente della giuria della sezione Orizzonti.
 Un buon inizio, come incontro, no? Dopo una breve sosta per il pranzo (15 minuti...quando dico breve è breve!), ma piacevolmente consumata con questa vista, è stata la volta del film di Ivano De Matteo, Gli equilibristi.
La cosa che mi è piaciuta, nella costruzione dell'impianto narrativo, è il crescendo emotivo, nel senso che non si è giocato tutto e subito, ma il racconto ha davvero subito un'escalation nel suo svolgersi, coinvolgendo lo spettatore al pari dell'intensificarsi della vicenda del protagonista.  La cosa che mi ha maggiormente disturbato è stato l'uso retorico della musica strumentale, in quelle scene "fondamentali", dove la musica sostituisce le parole e il racconto è per immagini, anche affastellate. Un artificio che non è negativo in sè, ma è ridondante se viene usato sin dal principio del film, e troppo, troppo spesso. Raramente mi sono trovata ad essere infastidita dalla musica, in un film! Mastrandrea intenso, mentre mi è sembrato poco indagato il profilo del personaggio di Barbara Bobuola. Bello sempre riconoscere gli angoli della mia bella Roma, e alcune battute fulminanti di personaggi romani: Lui - Non si preoccupi, signora. Lei- Io ce so' nata, preoccupata. Figlio- Papà, è così importante essere biondi? Padre- Importante? è fondamentale!
E poi....ecco che arriva il film preferito della giornata: un russo...e come ti sbagli? Betrayal, di Kiril Serebrennikov....fotografia strepitosa, i colori degli abiti (ma anche alcune atmosfere) da La donna che visse due volte, le inquadrature sghembe, e poi le pareti su cui si infrange e si moltiplica, si spezzetta, si frantuma la luce, il colore, ma anche gli animi e i corpi di coloro che camminano, scendendo verso il basso, il profondo, più cupo, più vero, più doloroso di sè stessi. E questa discesa sembra non aver termine, e l'ellisse del tempo viene raccontata con un cambio d'abiti in scena che spiazza lo spettatore, se è vero che dopo la proiezione ho sentito commenti di persone che ancora si interrogavano sul significato di quella scena!Insomma, da vedere!
La serata si è poi conclusa con un film non propriamente adatto per un dopo cena: The iceman (che non ha niente a che fare con Otzi di Bolzano!).  La storia, vera, di un killer, un sicario, con una famigliola felice che non sospetta minimamente di avere in casa un tale personaggio. Un film di violenza,di morte, recitato molto bene da un grande Micheal Shannon, ben diretto, ma che non mi entusiasma. Sicuramente impressiona sapere che è tutta realtà. Direi che per la prima serata è tutto, anche perchè se non vado a dormire difficilemente riuscirò a vedere altri film domani!