sabato 31 dicembre 2011

2012 Auguri da FarneseCinemaLab!

Come da prassi, in questo momento dell'anno, ci si guarda indietro per fare bilanci, e ci si sporge in avanti per i progetti futuri, pieni di aspettative e di speranza, e con la valigia carica di buoni propositi. Farnese CinemaLab non si sottrae al rito, ma il bilancio di ciò che è stato fatto lo avete letto man mano, durante l'anno, seguendo i racconti delle belle esperienze, le proiezioni con i ragazzi, il festival di Cannes, quello di Venezia, gli incontri con i registi e gli attori, le serate speciali, e il grande entusiasmo con cui abbiamo vissuto tutto ciò. E allora, senza dover ripercorrere tutti i passi, per raccontare e farvi conoscere Farnese CinemaLab, basta dare un'occhiata agli ultimi due giorni di attività prima del Natale.


Il 22 dicembre, agli studenti dell'Itt.Colombo, abbiamo proposto la visione di Appuntamento a Belleville di Chomet. Ma a rendere speciale la proiezione, oltre alla bellezza del film, dei suoi disegni, delle meravigliose Triplettes, c'erano due presenze particolari. Un ospite d'eccezione, il disegnatore e fumettista Bruno Cannucciari, che dall'alto della sua esperienza con Lupo Alberto, ha fatto fare ai ragazzi un viaggio nel mondo del fumetto, del disegno,dell'illustrazione, dell'animazione, dando alla visione di un film d'animazione come Belleville, il valore aggiunto della propria esperienza professionale nel campo. Ma a parlare dell'attenzione che è riuscito a suscitare e del bel momento che si è creato, bastano le foto che potete vedere. A rendere ancor più particolare la mattinata è stata la presenza di uno specialissimo "educatore alla visione", e cioè il nostro Lorenzo Conti, il giovane cinefilo prescelto per partecipare a 27 Volte cinema durante la scorsa Mostra del cinema di Venezia, in rappresentanza di Farnese CinemaLab. Quale miglior modo di metter a frutto la propria esperienza e la propria passione cinematografica se non attraverso un incontro con dei ragazzi appena più giovani? Le foto parlano da sole (notare il sorriso illuminato della prof.ssa Bruno , tra Lorenzo e il fumettista!




Il 23 è stata la volta della Scuola Media Visconti, meglio nota come Viscontino, che ha visto il film Scialla!. L'entusiasmo dei ragazzi in sala alla fine del film ha avuto una ulteriore esplosione con l'arrivo del regista Francesco Bruni. Tante braccia alzate, tante domande, l'entusiasmo per una storia che hanno sentito come propria, vicina alla loro realtà. E tra le domande, una, la più divertente, di un ragazzino riccioluto:"Ma è vero che quelli del Viriglio hanno visto il film in anteprima, e gratis? No, perchè se è vero, sto' a rosicà!"E poi gli autografi, gli applausi e la foto finale urlando tutti insieme:"Scialla!". E visto che il nostro progetto si rivolge proprio a loro, a quei ragazzi di cui il film parla, perchè non fare nostro questo invito e prendere tutto in maniera più rilassata, per cercare di vivere al meglio tutto ciò che il 2012 ci porterà?


Allora, da Farnese CinemaLab, 2012Scialla!

sabato 24 dicembre 2011

Auguri da Farnese CinemaLab!



In attesa della prossima matinèe domenicale per i docenti,

già programmata per domenica 8 Gennaio 2012,

con il film La chiave di Sara,

vogliamo fermarci un momento per dirvi...

Buon Natale!

Vi auguriamo un Natale da film!

A ognuno del suo genere preferito!



sabato 10 dicembre 2011

Almanya - Proiezione per i docenti - Domenica 11 Dicembre 2011 - Cinema Farnese Persol


Visto che delle cose belle non ci si stanca mai, ecco una nuova bella proiezione per i docenti! Appuntamento domenica mattina, ore 1030, al Cinema Farnese Persol, per assistere alla proiezione del film Almanya.

Una bella storia di famiglia, di paesi, di culture, di identità culturale....

Sulla tavola della famiglia turca Yilmaz viene servito il piatto "Oggi diventiamo tedeschi". Che gusto avrà?

Scopriamolo insieme ai docenti guardando il film!

Vi aspettiamo!

martedì 6 dicembre 2011

Mastroianni secondo Favino

Il ricordo di Mastroianni, avvenuto ieri sera al Cinema Farnese Persol grazie alla proiezione dei due bellissimi film, Il bell'Antonio e Divorzio all'italiana, è passato attraverso il racconto di un'ospite d'eccezione, e cioè dell'attore italiano Pierfrancesco Favino, che ha letteralmente "incantanto" il pubblico presente in sala con un intervento che non aveva niente di ingessato e precostituito, ma soprattutto rendeva giustizia alla grandezza del personaggio da celebrare attraverso parole scelte, poetiche, efficaci, che hanno raccontato anche la profondità e la preparazione di chi le pronunciava. Il racconto di Favino, sollecitato dalle domande di Angela Prudenzi e Mario Sesti, è partito dal rapporto che gli spettatori instaurano con gli attori. "Gli attori (specie quelli bravi e grandi come Mastroianni, ndr) sono come parenti, sono come persone di famiglia di cui ci siamo accorti solo nel momento in cui sono scomparsi, rendendoci conto dell'assenza di qualcosa che ci apparteneva." Il titolo della manifestazione era Icone, e a tal proposito Favino ha dato la sua definizione :"Icona uno lo diventa nel momento in cui scandisce il tempo, ma il tempo di chi guarda. Perchè guardando un'icona ci ricordiamo di noi, di quando abbiamo visto il film, del nostro tempo." A Sesti che ricordava l'incapacità di Mastroianni di prendersi troppo sul serio, Favino ha risposto in maniera memorabile, ponendo a confronto il diverso atteggiamento tra la scuola americana, il metodo Strasberg, e il diverso atteggiamento dell'attore latino: "Nel mondo latino esiste la capacità di sapersi fidare del vuoto, siamo abituati all'idea dell'assenza, ad un discorso poetico, grazie alla siepe che chiude il guardo...siamo capaci di inventare, di credere in ciò che costruiamo mentalmente (...) quell'ironia è propria di Mastroianni, la sua capacità di affidarsi e fidarsi, il desiderio di non essere mai autore (o almeno questo è stato vero e speciale con Fellini)." Dunque, il metodo serve, ma poi va dimenticato, come ha affermato Angela Prudenzi, alla quale Favino ha replicato:"Quello sempre, la tecnica deve diventare linguaggio. Quello dell'attore è un mestiere che si impara a scuola, si, ma soprattutto facendolo. Devi farlo con la volontà e scordati che è la volontà a guidarti. È un momento quasi sciamanico!". Il discorso è stato poi portato da Sesti, partendo sempre da Mastorianni definito l'anello mancante tra Cary Grant e Sordi, sulla capacità mimentica dello stesso Favino di passare da una cosa all'altra, tra ruoli diversissimi. Favino ha replicato:"Quando affronti un ruolo non hai la percezione di ciò che il pubblico percepisce di te. Io credo di avere un aspetto di un tipo e un animo di un altro tipo. Sono schizofreninco, in un certo senso. C'è che per questo va in cura e chi ci paga l'affitto! (...) Nel conflitto tra apparenza e anima tu ,da spettatore, è lì che vai ad infilarti e vuoi salvare l'attore. Mastroianni aveva l'aspetto di un tipo, ma nell'animo rappresentava noi stessi. Aveva quell'indolenza che tutti gli avremmo perdonato. (...) Lui non si sovrapponeva ai personaggi ... lo spettatore si porta a casa proprio la familiarità con quel qualcuno che proietta il nostro sogno. (...) Io credo che in me ci sia un conflitto molto più rabbioso, di un'anima che cerca di uscire da questo camionista! (...) Cerco di non appoggiarmi su un solo tipo di personaggio, cerco di non nascondermi nelle cose che piacciono (...) Nonostante i personaggi perdenti , degli anti-eori che ha interpretato, di Mastroianni abbiamo l'idea di un'immagine vincente, che è quella che noi spettatori vogliamo avere. L'immagine non è dell'attore, ma è quella che gli altri vedono. (...) Nonostante affermasse di non conoscere di recitazione, Mastroianni l'inquadratura se la prendeva, sapeva benissimo come venive ripresa. Non è mai stato un attore che si mangia l'inquadratura, ma quell'indolenza, la sua indolenza, è il tempo del carrello. Lui aveva il tempo della macchina da presa, delle ruote del carrello. Da queste cose si vede quanto conoscesse il cinema. (...) Il cinema è una malattia e lui era innamorato del cinema." Alla domanda successiva di Angela Prudenzi sul perchè del cinema italiano che non riesce più ad essere predominante a livello internazionale, Favino ha risposto con uno splendido excursus storico-economico-politico su quella che era la situazione dell'Europa, dell'Italia e del mondo nel momento di massimo splendore del cinema italiano, ed ha poi proseguito: "Lo stato di salute del cinema italiano è lo stesso stato di salute della scuola, dell'università, dell'industria. Il cinema italiano produce quello che produce il paese." La domanda finale di Sesti è stata un classico: i 3 film preferiti con Mastroianni protagonista. Favino dixit:
1.8 1/2 ...perchè la vita è una festa
2.Una giornata particolare..una grandissima poesia
3. Il terzo posto è stato il più difficile ed è rimasto un posto non scelto, ma condiviso da I soliti ignoti ed Oci ciornie.

Il tutto condito da divertentissime imitazioni di Mastroianni e della sua voce fatte spontaneamente da Favino e concluse da rammarico di un unico incontro mancato...Mastroianni al tavolino del bar di un'hotel a Venezia, Favino dietro l'angolo, a rimuginare di andare a dirgli:"Vorrei fare l'attore" e il rimpianto di non averlo fatto ed essere rimasto dietro quell'angolo,. Un grande attore di tutti i tempi raccontato da un bravo attore di oggi, che si è rivelato uno splendido oratore, con uno spessore non indifferente! Niente male come bottino per la vostra inviata Elena Mascioli di Farnese CinemaLab, ribattezzata la cine-scrivana dal taccuino rosso!



E domani Farnese CinemaLab dibatte con gli studenti di...Anonymous!Alla prossima!

domenica 4 dicembre 2011

Universitari alla Serata Mastroianni-Favino - 5 dic 2011 - Cinema Farnese Persol

La prima notizia bella è il fatto che domani sera si svolgerà presso il cinema Farnese Persol un evento speciale: una serata per parlare di icone del cinema, e in particolare per ricordare quel grande attore, quell'icone del cinema che è stato appunto Marcello Mastroianni. Lo si farà vedendo due film, Il Bell'Antonio di Bolognini alle 1815 e Divorzio all'italiana di Germi alle 2130. Alle 2045 un incontro con un attore italiano contemporaneo, Pierfrancesco Favino, a cura di Angela Prudenzi e Mario Sesti.

La seconda bella notizia è che gli studenti universitari del corso di Produzione ed Organizzazione dello spettacolo della Lumsa, tenuto dal professor Giuseppe Chinnici, saranno presenti in massa per assistere all'incontro e alla proiezione successiva. E la notizia è bella perchè intanto allarga il bacino degli utenti di Farnese CinemaLab anche agli studenti universitari. Ma soprattutto permette che avvenga quell'incontro tra nuove generazioni e cinema di qualità che è l'essenza stessa del progetto Farnese CinemaLab e il suo principale obiettivo. Quale migliore realizzazione?


La prossima, e cioè tutto ciò che di bello, di diverso, di interessante riusciremo a fare in tal senso!