lunedì 14 novembre 2011

Farnese CinemaLab al XVI Congresso Agiscuola


"Arte dello spettacolo e saperi disciplinari. Uno scambio per tornare a immaginare il futuro". Questo il titolo, il motto, se vogliamo, l'obiettivo del XVI Congresso nazionale Agiscuola, che si è aperto ieri sera ma ha visto la sua prima giornata di lavori oggi. E Farnese CinemaLab, nella persona di Elena Mascioli, era presente. Ad ascoltare la prof.ssa Ruggiero che, colta da raptus citazionista, come da lei stessa dichiarato, è passata da Epicuro a Shakespeare attraversando Kant ed Einstein per interrogarci sulle condizioni in cui si trova il terreno che la generazione più adulta sta affidando ai giovani perchè vi costruiscano il futuro, suggerendo di abbandonare un parlare complesso a favore di un linguaggio semplice ma portatore sano di significato e ricchezza di profondità, alla ricerca o costruzione di quella bellezza che forse salverà il mondo, ma lo farà facendosi arte, ed esortandoci, inequivocabilmente trascinati dal suo splendido eloquio, a fare "ecologia del pensiero", a ridimensionare i progetti, riducendoli da grandi a piccoli, ma piccoli e concreti, piccoli e reali, piccoli e realizzabili. Il tutto nella dimensione "tridimensionale" del tempo, passato, presente e futuro, cercando di evitare sbilanciamenti tra le tre dimensioni. Ad ascoltare i racconti di Carlo Lizzani, sull'improvvisazione, anche non voluta, non cercata, del cinema, dove un piccolo nuovo ed imprevisto elemento può suggerire al regista quella trovata che magari sarà il segno distintivo del film. Come è accaduto ne Il processo di Verona, dove il colloquio con un testimone trovato sul posto ha portato alla luce la verità agghiacciante di una ripresa dell'esecuzione effettuata da un ufficiale nazista....questo elemento ha prodotto quella ripresa in cui il solo sottofondo sonoro è dato dal rumore della macchina che riprende...agghiacciante dettaglio che fotografa la più agghiacciante realtà dell'accaduto. E poi le citazioni di Cocteau, che affermava:"Non dite a mia madre che faccio il cinema. Lei sa che sono un direttore di bordello". E ancora i suoi progetti, una commedia su soggetto originale ed un film tratto da un libro... E per finire uno splendido quartetto d'archi di giovani ragazze dell'Accademia di Santa Cecilia, che mi hanno accompagnato dolcemente, sulle note di Haydn, Mozart, Schubert e Dvorak, verso la fine della mia, seppure breve, partecipazione al Congresso. Domani, seconda puntata, con nuovi spunti e suggestioni!

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