sabato 28 gennaio 2012

Farnese CinemaLab - Giornata della memoria con le scuole







Farnese CinemaLab non poteva vivere la Giornata della memoria se non con una proiezione scolastica di un film che potesse portare l'attenzione sull'Olocausto. Abbiamo incontrato gli studenti del Liceo Kennedy, radunati questa volta nella sala 2 del Cinema Quattro Fontane. Come ho avuto modo di dire agli studenti, alla fine del film, è importante che i loro professori abbiano scelto di dare tempo e spazio ad un momento di riflessione anche attraverso l'interruzione del normale svolgimento delle lezioni in classe, segno tangibile della necessità di fermare il ritmo quotidiano per portare l'attenzione su qualcosa che merita e necessita di un tempo di riflessione: l'Olocausto.

Gli studenti lo hanno fatto attraverso la visione del film La chiave di Sara, un film che racconta la ricerca di una verità, che è personale, familiare, storica, e che una volta svelata non può non sconvolgere le vite di coloro a cui tale verità è stata rivelata. È la verità dell'orrore, la verità del silenzio complice dettato dalla paura, della censura dei libri di storia, ma è anche la verità del coraggio di chi non è stato a guardare, di chi ha rischiato la propria vita per salvarne un'altra e di chi non si è fermato davanti al muro del silenzio, cercando di capire, scoprire, rivelare. Perchè, citando l'inizio e la fine del film:"Se una storia non viene raccontata, diventa qualcos'altro, una storia dimenticata. (...) Quando una storia viene raccontata, diventa qualcos'altro: il ricordo di chi eravamo, la speranza di ciò che possiamo diventare."
Nel nostro piccolo, con la nostra attività di promozione del cinema di qualità ai giovani, noi proviamo a raccontare, attraverso i ragazzi che incontriamo e a cui proponiamo la visione di un film, la storia della speranza di ciò che possono diventare. Migliori.

P.s. Quella con le braccia aperte della prima foto sono io che parlo del film e non mentre dirigo il traffico o un'orchestra....ma vi giuro, se non avessi visto la foto, avrei dato del bugiardo a chi mi avesse detto che parlavo con la braccia spalancate! Immedesimazione totale nel ruolo di educatrice alla visione!

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