Quando l'immagine non ha bisogno di commenti! È con uno sfavillante tappeto rosso che la Porsche che vedete nella foto si è presentata agli occhi degli spettatori che hanno affollato il Cinema Farnese Persol ieri sera. L'occasione era ghiotta: una serata dedicata ad un'icona, del cinema, della moda, dello stile:Steve McQueen.
E proprio dall'icona, dall'immagine, dal fare la moda invece di subirla, dalla modernità del fisico di McQueen che Angela Prudenzi è partita, chiedendo al giovane attore italiano, Alessandro Roja, se la prepotenza dell'immagine non avesse in qualche modo oscurato le grandi capacità attoriali del divo americano. Rispondendo alla domanda di Mario Sesti sul primo incontro avuto con il divo, Roja ha raccontato di averlo letteralmente "studiato" per la sua gestualità, per il suo modo di scendere dalla macchina, per tutti quei gesti che sembrano di grande naturalezza ma che sono curati fin nel dettaglio.
E proprio dall'icona, dall'immagine, dal fare la moda invece di subirla, dalla modernità del fisico di McQueen che Angela Prudenzi è partita, chiedendo al giovane attore italiano, Alessandro Roja, se la prepotenza dell'immagine non avesse in qualche modo oscurato le grandi capacità attoriali del divo americano. Rispondendo alla domanda di Mario Sesti sul primo incontro avuto con il divo, Roja ha raccontato di averlo letteralmente "studiato" per la sua gestualità, per il suo modo di scendere dalla macchina, per tutti quei gesti che sembrano di grande naturalezza ma che sono curati fin nel dettaglio.
Ma il giovane attore si è anche dichiarato dispiaciuto del fatto che la preponderanza dello Steve McQueen icona di stile ma anche di ribellione, abbia fatto passare in secondo piano tutto lo sviluppo della sua recitazione, invece ben strutturata, costruita su un background personale durissimo, ma anche sulla scuola di Strasberg. Sicuramente la sua esperienza personale, di dolore, di sofferenza (abbandono del padre, madre alcoolizzata, riformatorio) gli ha conferito un'ansia di riscatto che si è manifestata, tra le alre cose, nella sua capacità di strappare dei compensi straordinari. È vero anche che il portato del suo vissuto personale ha soprattutto contribuito a creare quell'immagine, quel mito, quel mistero, e quella sfumatura dark che spesso gli attori creano ad arte attorno al proprio passato. Alla domanda sui suoi tre Steve McQueen preferiti, Alessandro Roja ha risposto: Getaway!, Bullitt, La grande fuga (un film che personalmente adoro sin dall'infanzia!ndr). E per non dimenticare la passione per i motori che ha caratterizzato la vita e anche la cinematografia di Steve McQueen, ci sembra bello chiudere il resoconto di un'altra bella serata trascorsa al Cinema Farnese Persol, con una definizione che lo stesso attore dava di sè (come riportata da Mario Sesti): "Non so se sono un pilota che ama recitare o un attore che ama guidare."
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