domenica 3 aprile 2011

Público Joven

Quest’anno, per la prima volta, all’interno della Quarta edizione di CinemaSpagna, il Festival del Cinema Spagnolo, organizzato da Exit media e sostenuto dalle maggiori istituzioni spagnole in Italia, si inaugura un percorso speciale, dedicato ai giovani al di sotto dei 26, dal titolo Público Joven.
L’iniziativa, che nasce da un’idea di Farnese CinemaLab, si inserisce perfettamente nell'ambito degli altri progetti che ci hanno visto collaborare con gli istituti scolastici, i docenti e gli studenti, quali le proiezioni scolastiche e le matinèe domenicali, avendo come obiettivo comune quello di avvicinare il pubblico giovane, under 26 (e quindi anche universitario, in questo caso), al cinema di qualità, nel caso specifico attraverso un percorso selezionato appositamente all'interno del programma del Festival del Cinema Spagnolo.
I film segnalati per  Público Joven sono stati selezionati per la rilevanza delle tematiche sociali, dalla legalità e sicurezza sul luogo di lavoro, al confronto tra le classi sociali, visto attraverso la lente di modi e stili di vita diversi, al racconto della generazione “giovane” attraverso l'esperienza amorosa, di quella adulta attraverso la sua incapacità di amare, o al farsi della storia attraverso gli occhi dei bambini.
La scelta è stata fatta con la certezza che la validità degli argomenti  possa suscitare nel pubblico giovane quelle risonanze che un buon uso del linguaggio cinematografico riesce a produrre in uno spettatore attento e attivo, nella speranza che spettatori di tal fatta siano sempre più numerosi tra quel  Público Joven al quale ci rivolgiamo.
Speriamo che la nostra iniziativa possa essere da apprezzata dagli studenti della vostra università  quale momento di conoscenza ed approfondimento del cinema spagnolo, e speriamo di vederli partecipare numerosi all’iniziativa, confidando anche nella diffusione dell’iniziativa e del presente calendario all’interno della vostra università.  
Sarà un piacere per noi, ovviamente, accogliere anche i docenti interessati alla visione dei film proposti, convinti come siamo che il cinema di qualità non abbia comunque confini di ruolo od età, ma possa rivolgersi, trasversalmente, a chiunque voglia accomodarsi in sala davanti allo schermo, con la volontà di ascoltare il messaggio che il film porta in sè, ed apprezzare il linguaggio con cui il film ne dà conto.

Calendario proiezioni  PÚblico Joven

Sabato 9 Aprile 2011
ore 18:30 La suerte dormida (La fortuna addormentata)

Domenica 10 Aprile 2011
ore 18:30 Todas las canciones hablan de mì (Tutte le canzoni parlano di me )

Marted' 12 Aprile 2011
ore16:30 La suerte dormida (La fortuna addormentata)

Mercoledì 13 Aprile 2011
ore 19:00 El hombre de al lado (L'uomo accanto)

Giovedì 14 Aprile 2011
ore 16:30 Pa negre (Pane nero)
ore 19:00 La mosquitera (La zanzariera )

Proiezioni in Versione Originale sottotitolata in italiano

Ingresso: intero eur 5,50,  per il Público Joven under 26 ridotto eur 4
Per informazioni e per il calendario anche delle ulteriori proiezioni del festival, consultare il sito:  www.cinemafarnese.it o ritirare il programma del festival presso il Cinema Farnese.

Fabio Amadei ,Il direttore - Cinema Farnese Persol Campo de' Fiori, 56, 0186 Roma - IT
Ph./Fac Simile 06.68.64.395 Mobile Ph.334.33.77.541 e-mail: info@cinemafarnese.it

a seguire le brevi schede informative relative ai film con suggerimenti per alcuni spunti di riflessione.

La suerte dormida (La fortuna addormentata)                                                                                                                  di Angeles González-Sinde / España 2003/103 min/dram  Cast: Adriana Ozores, Félix Gómez, Pepe Soriano, Fanny de Castro, Chani Martín, Antonio Muñoz de Mesa    Sceneggiatura:Ángeles González-Sinde, Belén Gopegui Fotografia:AntonioCalvache     Montaggio:Fernando Pardo  Musica:Miguel Malla Produzione:Tornasol Films (Gerardo Herrero), Castafiore (Mariela Besuievsky)

Sinossi: Amparo, una donna che non riesce a superare un trauma del passato, vive in una campana di vetro perfetta. Un giorno si vede però costretta a difendere un caso giudiziario di indennità di morte: affrontando i propri fantasmi intraprende un processo che la riporterà al mondo dei “vivi”. 
Premi: Premio Goya 2004 - Miglior Regia Esordiente

Spunti di riflessione: Il film testimonia sul fallimento della legislazione a tutela dei diritti dei lavoratori, con il tragico risultato delle cosiddette “morti bianche”, specialmente nel caso dei lavoratori più giovani e meno qualificati. E, cosa ancora più grave, il film rende conto anche di come, attraverso cavilli legali e sub-contratti, gli imprenditori tentino spesso (riuscendovi) di eludere qualsiasi implicazione e assunzione di responsabilità, molte volte con la tacita approvazione da parte dell'amministrazione pubblica.

Todas las canciones hablan de mí (Tutte le canzoni parlano di me)                                                                                                                                      di Jonás Trueba/ España 2010/105min/comm.romantica   Cast : Oriol Vila, Bárbara Lennie, Ramón Fontserè, Bruno Bergonzini, Valeria Alonso Sceneggiatura: Jonás Trueba, Daniel Gascón  Fotografia: Santiago Racaj  Montaggio: Marta Velasco  Musica : Perico Sambeat; temas de Franco Battiatio, Nacho Vegas, Christina Rosenvinge, Aroah entre otros Produzione:Tornasol Films, Castafiore Films

Sinossi: L’opera prima del giovane Jonás Trueba è una commedia romantica che però non segue lo schema “ragazzo-conosce-ragazza”. La premessa è piuttosto “un ragazzo prova a dimenticare una ragazza”: qualcosa che risulta piuttosto difficile se la persona che vuoi dimenticare è ancora presente nella tua vita, e ogni cosa rimanda a un momento vissuto assieme. Lo stesso regista aggiunge: "Mi piacerebbe che il film andasse oltre le frontiere generazionali e facesse da antidoto contro l´infelicità; quella prodotta dal troppo pensare che ci meritiamo qualcosa di meglio, rifiutando le cose buone che ci circondano".
Premi: 2 nomination ai Premi Goya 2011:Miglior Regista Esordiente e Miglior Attore Rivelazione(Oriol Vila)

Spunti di riflessione: L'amore dei giovani viene normalmente descritto come qualcosa di assoluto, di travolgente. Il film però non è una commedia romantica nel senso normale del termine, perché restituisce il lato dolceamaro dell'amore, che, nonostante la giovane età, porta con sé la nostalgia e la malinconia per il momento iniziale di un amore che è già finito. Soprattutto se la rottura sembra non avere una causa o una ragione. Non c'è un conflitto di gelosia, non c'è infedeltà. È qualcosa di inspiegabile, che però sembra abbastanza comune nelle coppie dei nostri giorni, E dunque il discorso si allarga sull'orizzonte della società, e non si parla più solo di “una generazione”, dell'amore di due giovani, Ma della difficoltà di amare, dei blocchi emotivi di cui siamo vittime, e forse, allo stesso tempo, carnefici.

La mosquitera (La zanzariera )
di Agustí Vila / España 2010 | 95 min / drammatico  Cast: Emma Suárez, Eduard Fernández, Martina García, Marcos Franz, Àlex Batllori, Geraldine Chaplin  Sceneggiatura: Agustí Vila  Fotografia: Neus Ollé  Montaggio: Martí Roca  Musica: Alfons Conde  Produzione: Eddie Saeta (Lluís Miñarro)

Sinossi: Un cocktail esplosivo, amaro e allo stesso tempo comico: una tragedia raccontata sottoforma di commedia che narra le vicende di una famiglia benestante, rinchiusa nel piccolo mondo di giustificazioni che si è costruito su misura.  Afferma il regista: “I personaggi credono che l´unica cosa da temere siano le zanzare. Pensano che limitando la corrente sfuggevole della vita raggiungeranno la felicità. Ma questa idea di felicità è stanca. E l´acqua stanca va in putrefazione. Allora le zanzare possono diventare lupi”. 
Premi: Miglior Film Karlovy Vary Film Festival 2010 Miglior Film e Miglior Attrice Seminci Valladolid 2010 
Spunti di riflessione: Sottotitolo: la ricerca della felicità. Ma quando non ci sono reali problemi da sormontare, la felicità sembra essere solo illusoria e  la quotidianità “benestante “ nasconde l'isolamento, l'incapacità di amare, la difficoltà di affrontare la vita stessa.  Questo provoca  un'insoddisfazione che si manifesta nella scoperta di efferatezze domestiche, di scheletri nell'armadio, in un gioco della vita in cui si cerca di mettere il filtro di una zanzariera, a proteggere dal rischio di essere svegliati dalle fastidiose punture delle zanzare, essendo poi costretti  a guardare il vuoto che circonda e che è dentro gli stessi protagonisti. La riflessione è dunque ancora una volta sull'incapacità di amare di uomini e donne che si inventano un mondo tutto loro pur di fuggire dalla realtà in cui non riescono a vivere.

El Hombre de al lado (L'uomo accanto)
di Gastón Duprat, Mariano Cohn / Argentina 2009 | 105 min/ Commedia dramatica  Cast: Rafael Spregelburd, Daniel Aráoz, Eugenia Alonso, Inés Budassi, Eugenio Scopel  Sceneggiatura: Andrés Duprat Fotografia: Gastón Duprat, Mariano Cohn Montaggio: Jerónimo Carranza Musica: Sergio Pángaro Produzione: Aleph Media (Fernando Sokolowicz)

Sinossi: Leonardo, un designer industriale, famoso, snob e superbo, vive con la moglie e la figlia preadolescente in un spettacolare appartamento disegnato da Le Corbusier nella città di La Plata, Argentina. In questo edificio, nel locale accanto al suo, trasloca Víctor, un rivenditore di oggetti usati, prepotente, rude e volgare. Quando Víctor fa un buco per costruire una finestra nel muro che si affaccia sulla casa di Leonardo, la guerra tra i due vicini diventa inevitabile. A partire da un curatissimo sviluppo estetico, il film racconta attraverso un humour ironico e sofisticato temi universali del mondo contemporaneo, come la differenza tra classi sociali e la relazione dell´essere umano con lo spazio che lo circonda.
Spunti di riflessione: Il confronto tra due mondi, due stili di vita, due classi sociali, può passare anche solo attraverso un buco nel muro. E dalla vicinanza di qualcosa di così diverso da noi, possiamo forse diventare più consapevoli di quello che siamo, magari smontando le nostre convinzioni di essere necessariamente “quelli dalla parte giusta”. Basta capire che il mondo non ruota intorno a noi, che noi non siamo “l'ombelico del mondo”. La riflessione si porta allora sul tema del preconcetto, del pregiudizio ,che spesso porta alcuni uomini a guardare il mondo, gli altri, il prossimo, il nostro vicino, dall'alto verso il basso. Fino a che non si spalanca (qui nel senso letterale del termine) una finestra sull'altro, su una diversa concezione del mondo, del prossimo, della vita. E conseguentemente su noi stessi.
Premi: Miglior Fotografia World Cinema Sundance 2010/Miglior Film Argentino Mar de Plata 2009
 
Pa Negre (Pane nero)
di Agustí Villaronga / España 2010 | 108 min/ Dramma Storico Cast: Francesc Colomer, Marina Comas, Nora Navas, Laia Marull, Eduard Fernández, Sergi López Sceneggiatura:Agustí Villaronga, su un romanzo di Emili Teixidor Fotografia: Antonio Riestra Montaggio:Raúl Román  Musica: Jose Manuel Pagán  Produzione: Massa d’Or (Isona Passola), Televisió de Catalunya

Sinossi: Negli anni del dopoguerra, nella Cataluña rurale, Andreu, figlio di un militante di repubblicano, trova nel bosco i cadaveri di un uomo e un bambino. Le autorità franchiste attribuiscono le morti a suo padre, che perciò è costretto a fuggire, ma il piccolo Andreu non si lascia persuadere, e per contro suo va alla ricerca dei veri responsabili.  “Un ritratto verace, complesso, profondo ed estetico della barbarie del dopoguerra: gli abusi dei vincitori e la sopravivenza terrorizzata dei vinti.[…] È il film più solido ed emotivo che ha mai realizzato questo regista, sempre inquietante” (Carlos Boyero)
Premi
9 Premi Goya, tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Adattamento e Miglior Fotografia
Concha de Plata Mejor Actriz (Nora Navas) Festival de San Sebastián 2010

Spunti di riflessione: Oltre le persone, le guerre distruggono anche le idee, gli ideali, e la loro purezza. Ed insieme agli ideali anche I bambini perdono la loro innocenza, e di fronte al sangue e alle bugie degli adulti, dei padri, sono costretti a crescere troppo in fretta.. Il film lascia nello spettatore l'inquietudine di un mondo   diviso in modo “manicheo” tra vincitori e vinti,tra padroni e servi ,tra coloro che mangiano pane bianco e quelli a cui invece è riservato il solo pane nero. La guerra è allora anche quella tra gli ideali e la realtà, perché gli ideali provocano sofferenza, generano degli orfani, ma altrettanto doloroso è camminare senza meta, con la consapevolezza di non poter guardare indietro,una volta che si siano abbandonati gli ideali al punto di partenza. Ma la scelta sembra essere riservata a pochi, agli altri non resta che sopravvivere seguendo un percorso predestinato. Merita attenzione particolare e un approfondimento il contesto storico a cui la vicenda fa riferimento, e cioè la guerra civile spagnola, che sarà poi  preludio alla seconda guerra mondiale, sia per la sperimentazione di strategie militari  che per la contrapposizione delle potenze europee.

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