domenica 4 settembre 2011

Terzo giorno dal Lido - Toutes nos envies

Vi sarete chiesti: ma che fine ha fatto il resoconto giornaliero? Beh, ieri la giornata ha avuto una durata che si estesa oltre le 24 ore, e dunque, rienrata a casa alle 3 del mattino dopo la proiezione di mezzanotte (che è cominciata all'una meno un quarto, causa tappeto rosso, foto e autografi di James Franco), non mi sembrava il caso di mettermi a scrivere...anche perchè la sveglia è suonata implacabile anche questa mattina, e quindi con ben 4 ore totali di sonno ho trascorso una calda e faticosa domenica! Ma andiamo per ordine.

La giornata di sabato è stata ricca. Si è aperta alle 9 con il film di Cronenberg, A dangerous method. Un film fatto bene, belle scene, belle inquadrature, bravi gli attori, ma che ti lascia alquanto indifferente. Così è successo a me, ma a quanto ho potuto sentire dai commenti, unanime la delusione di un tocco in più che è sembrato mancare. Diciamo che si lascia guardare vista la presenza di Fassbendere e Viggo! Dopo un'ora di fila in biglietteria per prendere il fantomatico coupon gratutio della proiezione di mezzanotte, eccomi proiettata in Thailanda, con il film Lung Neaw Visits His Neighbours Ho pensato a tutti i miei amici che mi prendono in giro per i film particolari che di solito vedo. Dopo 20 minuti in cui il nostro protagonista raccoglieva fili d'erba dentro uno stagno, senza parlare, e un successivo barbecue con arrosto di serpente, il mio stomaco si è rifiutato di andare oltre. Ma il risvolto positivo di questa prematura uscita dalla sala è stato il poter assistere alla conferenza stampa del film di Sodebergh e soprattutto della Satrapi. Perchè il protagonista del film Pollo alle prugne non è altri che il mio tanto adorato Matthieu Amalric e me lo sono trovato davanti, bello come il sole (lo so, lo so, non è bello ma la sua bravura e intelligenza sono tali che ai miei occhi è più bello di Brad Pitt, e sicuramente molto ma molto più affascinante!!), e con quella vivacità nello sguardo che non riesce a lasciarmi indifferente. L'ho fotografato, registrato con il telefonino mentre parlava, e alla fine gli ho stretto la mano e avuto il suo autografo. Più di così!! Quindi, felice come una Pasqua, dopo un veloce pranzo (la cosa va rimarcata perchè qui manca anche il tempo di ricordarsi di mangiare!) mi sono apprestata a fare l'ennesima fila per assistere a quello che reputo uno dei film più belli visti finora. Sto parlando di Toutes nos envies, tutti i nostri desideri, il nuovo film di Philippe Lloiret. Cosa dire? Drammatico ma mai pietistico, con una sala allo stremo delle lacrime ma senza essere lacrimevole, intenso, profondo, commovente, vero, un film che, come ha giustamente detto una spettatrice, rivolgendo una domanda al regista nel dibattito post film, ha un ingrediente in più come un po' tutti i film di Lloiret. Vi riporto alcune parole del regista (ascoltate con le mie orecchie!): “ Il cinema è la vita e la vita è fatta di incontri. Ma intorno a questi incontri c'è la situazione sociale e quella del debito è una realtà di oggi.(...) L'ingrediente segreto è forse l'energia, una questione di energia, ed è il mio istinto quello di cercare di tira fuori l'energia di e con gli attori. Le scene di questo film sono al chiuso, in casa, in macchina, in ospedale, ma un viso può essere tanto significativo quanto un panorama.(...) Ho la certezza di raccontare una storia in cui credo.” Un commosso Boris Sollazzo ha poi sottolineato quanto belle siano le immagini di sport inserite nel film. Insomma, si è aggiunto a tutti gli altri il desiderio di vedere questo film?

Dopo un breve pit-stop per una doccia, e un incontro da film con un Filippo Timi che correva alla disperata e il mio istinto di chiamarlo a gran voce per nome, facendo in modo che girasse la testa pur continuando a correre in altre direzione, ecco altre due proiezioni in serata. The orator, la storia di una famiglia samoana e le difficoltà di far ascoltare la propria voce da parte del protagonista, visto il suo essere un nano. Una storia di perdono, di amore, di tradizioni, di coraggio. Intenso, un po' troppo lungo, ma molto interessante e di grande tenerezza.

Per concludere il film di James Franco, SAL, sulla tragica fine dell'attore Sal Mineo. Un bel film, molto interessante, con una grande prova d'attore, che ha la sola pecca di essere un po' troppo insistito in alcuni punti, e quindi troppo lungo (forse anche la stanchezza e l'orario hanno Giustificacontribuito a questa sensazione). Mi è piaciuta la capacità di rappresentare le diverse sfaccettature dell'uomo, del personaggio. Una bella regia, bravo James! Ora vi lascio perchè la sveglia è implacabile domani mattina, ma considerate lo sfasamento con cui vi scrivo come un fuso orario...al lido le ore corrono davvero in modo diverso dal resto del mondo!


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