Pensavate che il tormento quotidiano fosse finito, eh? E invece la sindrome da proiezioni continua, e siccome c'è la manifestazione Venezia a Roma, come resistere e non andare a vedere quello che ho perso a Venezia (solo perchè le giornate non durano più di 24 ore?). Stasera ho quindi recuperato Piazza Garibaldi, il documentario di Davide Ferrario. Nonostante il parere negativo di Peter, debbo dire che a me è piaciuto. È molto triste, perchè ti mette davanti agli occhi molte delle brutture italiane, ma ti invita anche ad interrogarti, a fare della letteratura anche uno specchio della realtà, a confrontarsi con la realtà attraverso un testo, una visione. E come, dice Savinio, recitato da Filipo Timi, l'italiano è incombustibile, è refrattario come un tegamino di coccio. Il tutto sottolineato dalla splendida musica di Verdi.
Ho saputo anche che ciò che scrivo in questo blog suscita interesse, tanto che qualcuno ha dissentito da ciò che ho scritto su un film durante i giorni della mostra, esprimendo la propria rimostranza al direttore del Cinema Farnese. Non so di quale film si tratti, ma vorrei precisare che i miei giudizi sono ovviamente personali ed opinabili, e che chiunque la pensi diversamente ha la possibilità di commentare su questo stesso blog, dove non ci sono filtri o password...pertanto, dissentite pure! Sono felice che, innanzitutto, il blog venga letto, e che venga anche tenuto in considerazione, vista la rimostranza. Leggete, dissentite, ma soprattutto, andate al cinema. Se c'è una cosa che vi posso garantire è che scrivo solo di film che ho visto...e quello che scrivo è ciò che penso in tutta sincerità! W chi la pensa diversamente da me!
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