giovedì 19 maggio 2011

Nono giorno da Cannes . Estimado Pedro...

Ed eccoci agli sgoccioli di questa stupenda esperienza di Cannes..nono giorno...mi sono abituata così bene, mi sento proprio a casa!! Oggi ho completato il percorso dei film da vedere obbligatoriamente per il mio lavoro di giurata..gli ultimi 3, ed ho raggiunto la quota 17! !Esclusi quelli che ho visto per mio puro diletto. Cominciamo con il primo.
Atmen, o anche Breathing è stata davvero una bellissima sorpresa. Forse uno dei film che mi ha maggiormente colpito, e che mi è piaciuto di più della rassegna. Un film asciutto, ma non freddo, che riesce a raccontare il difficile reinserimento di un ragazzo dopo l'orfanotrofio e il carcere minorile. E questo reinserimento avviene attraverso un lavoro un pò speciale...quello in un'impresa funebre. Duro, difficile, doloroso il percorso con cui la morte insegna la vita. Questo ragazzo pian piano impara a vivere, piuttosto che a sopravvivere, impara infatti a respirare....sott'acqua,ma soprattutto a galla.
Ed è bello il racconto per immagini che ne viene fatto, l'acqua,la piscina, ma anche il grigiore delle bare, delle solitudini, il correre di un treno, i rituali della prigione. Perchè tutto è credibile, perchè non c'è retorica, e gli occhi di Roman cominciano a guardare in modo diverso le cose. Anche una madre che ti ha abbandonato. Perchè per cominciare a vivere dei trovare prima di tutto te stesso, e devi partire dalla radici. Spero che il film trovi distribuzione perchè tutti possiate vederlo!
Il secondo film è Apres le sud. Presentato come 4 vite che si incrociano, in realtà è il racconto di 4 vite, collegate però tra loro, ed il racconto della stessa giornata dal punto di vista di ciascuno. Pertanto prima ci viene raccontato ciò che succede ad Ameliè, ad esempio, poi quello che succede a Luigi...ma siccome si sono incontrati due volte, vediamo lo stesso momento ripetuto, dai due diversi punti di vista. Una trovata, ma che, per come è stata resa, appesantisce il racconto. Vi dico solo che ho cominciato a sbuffare per quanto mi stavo annoiando!! Tante trovate un po' scontate,l'incrocio a quattro strade, la tragedia greca finale (ormai è una mania per tutti!!)..insomma, noioso e un po' banale nella resa.
L'ultimo film della rassegna era Sur la planche. Un film inquieto e inquietante come la sua protagonista, Badia che ci racconta della vita a Tangeri, dell'arte di arrangiarsi, di graffiare con le unghie per non rimanere intrappolati nella bianca e accecante realtà di un lavoro allucinante come quello di sgusciare gamberi. E allora furti, la gara a chi è più furbo, in un perenne stato di guardia e astio contro il mondo, contro tutti, contro la propria sorte. Mi è piaicuta molto la scelta stilistica della regista, anche se il film, nel complesso, è difficile da seguire.
E infine, serata di gala per il film di Almodovar. Solita grande confusione da Red Carpet, grande attesa e poi....La piel que habito. Per me una grande delusione. Spacciato per un horror, è vero che io non li frequento, ma sfido a cercare l'horror...o comunque non più di quello che erano horror altri film di Almodovar.... insomma, è come mettersi a tavola e rimanere inappagati. Tutti gli ingredienti sul tavolo...ma il piatto non viene bene! Una componente essenziale, che manca, è il ritmo e la tensione, la suspense. Non basta mettere una musica martellante per farci capire che arriva il momento clou...se è solo la musica che cogliamo, allora c'è uno scollamento con le immagini. E allora, il cinema dov'è? Alcune trovate, in puro stile di Pedro, che strappano qualche risata.
Insomma, non mi è piaciuto e sono rimasta di sassso ai calorosi applausi finali del publico. Ma come commentavamo con Mario e Alessio l'altro giorno, il pubblico da festival, specialmente se è presente l'autore, si lascia prendere dall'entusiasmo del momento, di essere lì. Ed applaude anche se non è convinto...non può essere altrimenti. Al pubblico delle sale, quando il film uscirà, l'ardua sentenza!
Elena Mascioli per Farnese CinemaLab

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