sabato 14 maggio 2011

Quarto giorno da Cannes - la rabbia giovane

Mentre guardavo i primi due film della giornata mi è venuta in mente una riflessione. Come era successo a Venezia, dove avevo trovato un tema ricorrente che legava molti film, in maniera trasversale, e cioè quello del ritorno a casa, alla ricerca di sè stessi attraverso le proprie radici, a Cannes potremmo dire che il tema dominante è "la rabbia giovane", citando il Malick che stiamo aspettando ansiosamente. Perchè sono già tre i film che ho visto (We need to talk about Kevin, La fin du silence, The giants), ma a cui si aggiungono Sleeping Beauty e Restless di Gus Van Sant, in cui protagonisti sono proprio gli adolescenti, la loro rabbia, la loro inquietudine, il loro modo di declinare l'amore, in famiglia, con gli amici, o alle prese con un partner.
La fin du silence è il primo della serie. Una famiglia alle prese con la rabbia e la violenza di Jean, che sfoga sui propri familiari tutto ciò che probabilmente non riesce ad affrontare con sè stesso. Una famiglia impotente, che rimane prigioniera anche del pregiudizio per questa "pecora nera" che sconta, come sempre succede, anche gli errori degli adulti, di un padre violento, di rapporti sentimentali complicati, delle difficoltà di essere fratelli. Luce calda, una bellissima scena di inseguimento nel bosco, molte scene al buio, primi piani e inquadrature dal mirino del fucile che Jean punta sulla selvaggina come sulla sua famiglia. Una carneficina di sentimenti. Con interessante e straniante sottofondo di batteria su crescendo da tragedia greca del finale.

A seguire The Giants di Bouli Lanners. Ecco di nuovo tre under 18, due fratelli e un amico, alle prese con la vita da adulti. Abbandonati, in tanti modi, dagli adulti che li circondano, fanno della loro amicizia l'occupazione della loro estate solitaria. Le loro "imprese" sono raccontate in maniera divertente, ironica, con un tocco di leggerezza, ma anche con un ritmo che forse un po' si perde nella seconda parte del film. Ma forse solo perchè le vicende costringono i tre ragazzini diventare giganti di fronte alla vita,a rispondere con la violenza alla violenza, a prendere la responsabilità della loro scelte, e biondi ossigenati come Mirko dei Beehive, a prendere il largo del loro nuovo viaggio, che comincia con il lancio di un telefonino in acqua.
Splendida l'interpretazione dei tre ragazzini, grande colonna sonora, perfetta per raccontare in musica la storia del film.
Dopo un pomeriggio trascorso ad ascoltare dei parlamentari europei circa i programmi Media ed altri dati sul cinema Europeo, e una passaggio a spintoni su una Croisette gremita fino all'inverosimile per dei "pirati", il pre-serale mi ha regalato un film di animazione in 3D. Tales of the night, di Michel Ocelot. Tante storie, legate ai racconti e alle leggende di varie popolazioni nel mondo (Africa, Sudamerica, India etc) raccontate attraverso i bellissimi disegni che raffugurano longilinee figure nere di uomini e donne di cui distinguiamo solo i profili e gli occhi, aperti su ciò che sta per essere raccontato. Molto educativo, perfetto per i ragazzi e i bambini, anche in una visione a più riprese, vista la brevità delle diverse storie raccontate.
Per oggi solo tre film....ma domani mattina mi attendono i Dardenne, in compagnia di altri 4 o 5 film...può bastare per oggi? Elena Mascioli per Farnese CinemaLab

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